lunedì 9 maggio 2016

MI RICORDO DI QUELLA VOLTA CHE HO VISTO BUGS BUNNY A DISNEYLAND!



Stazione di Bologna, ore 07:11.
“Scusa, Mario, sei tu? Scusaaaa!!”. Un omino sulla settantina con occhiali spessi si ferma, si gira, fissa la donna che continuava a scusarsi, lei si avvicina, si guardano e con un sorrisone da “HO VINTO ALLA LOTTERIA!” si salutano affettuosamente. Si siedono sulla panchina del binario e inizano a raccontarsi aneddoti di almeno trenta anni prima: “Ti ricordi quella volta che  tizio (rispettiamo la privacy!) ha fatto questo e quest’altro?... E quella volta quando andammo con tizio a fare quella cosa in quel posto?”. Insomma, una marea di “Ti ricordi?” alternati da un “Come no!!” pieno di entusiasmo. Molto carini!
Adesso, mettendo da parte la possibilità che l’uomo dagli occhiali spessi magari manco si ricordava della donna con cui era seduto a parlare, questa situazione non è poi così particolare nè così rara. Allora, Federica (che sarei io) perchè stai scrivendo a riguardo?
Perchè nel mio cervello ancora addormentato e desideroso di caffeina è giunto l’eco di una domanda: chissà quante delle cose che ricordiamo sono davvero così come le ricordiamo?
Riformulo la domanda: é possibile essere certi di ricordare qualcosa che invece non è mai accaduto?

Ed ecco l’argomento di cui scriverò: i falsi ricordi.
La maggiore esperta in tema di labilità della memoria e di falsi ricordi è Elizabeth Loftus, Professore di psicologia e di legge alla Washington University e Presidente dell’American Psychological Foundation. Un mostro sacro, una meraviglia della natura, una di quelle persone che al tema “Parla del tuo eroe, della persona che più ti ha ispirato”, vi garantirà un 10+ e una scomunica da parte di vostro padre/nonno/Superman (insomma da parte di coloro che per vincolo di sangue, o nel caso di Superman perchè ha i superpoteri più fighi, dovrebbero essere i vostri eroi!)
Toriamo alle cose serie.

Cosa sono i falsi ricordi? Sono ricordi non autentici, che possono essere totalmente inventati o possono derivare da altri ricordi reali parzialmente alterati; un falso ricordo può crearsi ache per aggregazione cioè da varie e diverse memorie possono essere estrapolati frammenti che nella mente umana vengono ricombinati insieme.

La cosa sorprendente non è tanto la loro esistenza, ma piuttosto la facilità con cui possono essere creati. Esatto, possono essere creati!

Diversi studi hanno infatti mostrato che è possibile impiantare un falso ricordo nella mente delle persone. Come?

Semplicemente suggerendo all’individuo una disinformazione. Tale disinformazione può invadere i nostri ricordi quando parliamo ad altri, quando veniamo interrogati in modo suggestivo (“Dov’eri il 3 Aprile alle 21:18?”) , quando leggiamo i giornali o vediamo fotografie relative a qualche evento al quale abbiamo assistito in prima persona.

Negli anni settanta Elizabeth Loftus e il suo team di ricerca riuscì a far credere alla grande maggioranza di  un gruppo di volontari a cui aveva mostrato delle fotografie di un incidente di aver visto un cartello stradale diverso da quello realmente presente sulla scena fotografata.

Gli esperimenti successivi confermarono la presenza dello stesso fenomeno. In ogni prova i ricercatori riuscivano con molta facilità a convincere i volontari di aver visto un oggetto o un personaggio diverso da quello presente sulla scena.

Se è possibile indurre una persona a credere di aver visto cose che non ha mai visto, è possibile fargli credere di aver vissuto eventi in realtà mai avvenuti?
Kimberley Wade e il suo gruppo di ricerca riuscì a far credere a circa la metà delle persone che aderirono al loro esperimento di aver vissuto durante l'infanzia un viaggio in mongolfiera, evento mai avveuto. 

In un esperimento successivo riuscirono a farsi raccontare da un altro gruppo di volontari, esposti precedentemente ad una falsa pubblicità del parco divertimenti Disneyland, di aver incontrato proprio lì Bugs Bunny, cosa assolutamente impossibile perchè il simpatico mangiacarote non è un personaggio Disney!
I ricercatori fecero un salto di qualità quando decisero di studiare i (FALSI) ricordi di eventi traumatici.  Selezionarono con cura i partecipanti all' esperimento chiedendo ai loro genitori se si fossero mai persi in un centro commerciale, un evento molto traumatico che in un bambino lascia segni significativi (no,non è come vi fanno credere i fantastici film dove i ragazzini passano una notte da leoncini in un immenso centro commerciale a fare razzia di merendine dagli scaffali e a correre tra un reparto surgelati e un banco salumi!).  Il campione fu composto esclusivamente da coloro che non si erano mai persi in un centro commerciale. Anche in questo caso buona parte dei volontari  a fine esperimento forniva un resoconto ricco di dettagli di un evento  mai avvenuto. 

 Quali sono le implicazioni di questa scoperta?

Immaginate durante un interrogatorio di polizia quanto sarebbe facile impiantare un falso ricordo nella mente di un testimone chiave!

L'interrogatorio di un testimone è un momento critico e per questo non va affidato a personale inesperto o peggio in malafede.  La Loftus ha svolto tantissimi  esperimenti sulla memoria, sulle testimonianze oculari e le procedure giudiziarie ed è stata consulente in centinaia di processi a volte salvando innocenti condannati alla sedia elettrica.

Insomma la nostra memoria non è affatto un porto sicuro, è estremamnete malleabile, modificabile e spesso può ingannarci. Il cervello tende a colmare le lacune di ricordi incerti e può capitare che il contenuto di queste “toppe” sia assoluamente falso.

Questo per dirvi che a volte siamo perfettamente capaci di prenderci in giro da soli!









BIBLIOGRAFIA

- Loftus, E. F. (2003). Our changeable memories: Legal and practical implications. Nature Reviews: Neuroscience, 4, 231–234

- Loftus, E. F. Creating false memories.  Sci. Am. 277,70–75 (1997).

- Wade, K. A., Garry, M., Read, J. D., & Lindsay, D. S. (2002). A picture is worth a thousand lies: Using False Photographs to Create False Childhood Memories. Psychonomic Bulletin & Review, 9, 597-603.

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