Questo articolo è dedicato a tutte le donne che
cercano di comprendere l’universo maschile, trascorrendo intere serate a
discutere tra loro sul perché il “tipo” incontrato la sera prima non richiama,
non scrive o non si fa sentire! Care signorine, la psicologia può rispondere
alle vostre domande!
In particolare
la “psicologia
evoluzionistica”, che cerca di comprendere, seguendo le teorie
evolutive, quei meccanismi che regolano mente e cervello; questa materia si
concentra su quattro questioni principali: quali processi hanno modellato la
mente, fino a farla diventare così com’è? Com’è progettata, quali sono i suoi
meccanismi e la sua organizzazione? Per che cosa è progettata la mente? In che
modo lo stimolo proveniente dall’esterno può influenzare il nostro
comportamento?
William James (1890) sosteneva un'idea che
andava contro il senso comune allora (ma anche oggi), e cioè che "l'essere
umano è più intelligente degli animali proprio perchè ha più istinto, non meno".
Ed è proprio quest’istinto che sembra modulare moltissimi dei comportamenti che
manifestiamo normalmente, restando inalterati nell’evoluzione della specie
umana. Tornando alla questione iniziale, dunque, cosa
influenza la scelta dell’uomo del partner? Partiamo da un punto fermo: sapete
quando si dice “Voi uomini pensate sempre a quello!”, “Voi uomini avete 2 cervelli,
uno dei quali nei pantaloni!” Beh, diciamo che c’è un fondo di verità! L’uomo
ha un obiettivo: la riproduzione. Attenzione! Ciò non vuol
dire che non esistono i sentimenti o l’amore, ma che il comportamento dell’uomo
è inconsciamente guidato da questa sorta di “comando interno” che ne regola le
relazioni nella vita quotidiana.
Può adottare
strategie di scelta di partner a breve termine, che comportano sia la
probabilità di aumentare il numero dei figli, sia di aumentare il successo
riproduttivo! Storicamente, infatti, sembra che gli uomini aumentino la loro
efficacia riproduttiva ricercando una varietà di partner sessuali.
Secondo
la teoria dell’investimento parentale di Trivers (1972) e della selezione
sessuale, gli uomini hanno evoluto un desiderio sessuale maggiore delle donne,
poiché mentre nel “gentil sesso” sono previsti nove mesi di gestazione come
“investimento personale”, per gli uomini la vita è sicuramente più facile!
Il
desiderio sessuale è la risposta psicologica al problema di assicurarsi
l’accesso sessuale con una varietà di partner; nei maschi, questa forte spinta
motiva la ricerca di rapporti, anche se non sempre (e fortunatamente!) non
agiscono secondo questo desiderio. In ogni cultura, diversi studi mostrano come
una percentuale più amplia di uomini che di donne, desiderano più partner
sessuali nel corso del prossimo mese (Kennair e colleghi, 2009; Eagly e Wood,
1999).
Detto ciò, non sempre questi “playboy” trovano
donzelle con cui potersela spassare allegramente!! La psicologia maschile,
però, mette in atto strategie che possono comunque permettere di trovare un
partner: sono abbassati i criteri di scelta.
Interessante è il “fenomeno dell’orario di chiusura” ;
diversi studi hanno esaminato i cambiamenti nei giudizi di attrazione nel corso
di serate in bar per single, indicando adattamenti psicologici collegati alle
strategie maschili finalizzate a rapporti sessuali occasionali. Lo studio
consisteva nell’avvicinare diversi soggetti (137 uomini) alle 21:00, alle 22:30
e alle 24:00, con la richiesta di giudicare l’attrattività di donne presenti
nello stesso bar. I risultati mostrano come, man mano che ci si avvicinava all’orario
di chiusura, gli uomini giudicavano le donne come maggiormente attraenti (la
variabilità dell’attrazione percepita era indipendente dal consumo di alcool!).
Questo fenomeno sembra dunque una soluzione psicologica al problema
dell’accesso sessuale: l’abbassamento dei criteri di scelta aumenta la probabilità
di trovare un partner.
Dunque, care signore, non perdete troppo del vostro tempo a capire come
siamo fatti noi uomini, siamo molto più semplici di quanto pensiate!
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