Questo articolo rappresenta
l'inizio di un percorso che permette di addentrarci nell’oscurità della mente
umana, in quei meandri ancora nascosti e poco chiari che portano a compiere
azioni orribili ed estremamente immorali come gli omicidi.
Molte (credo) sono le domande che
ci tormentano quando ascoltiamo in TV la descrizione di un atroce delitto:
“Com’è possibile tutto ciò?”, “Come si fa ad avere il coraggio di uccidere?”,
“È pazzo?”. Ovviamente esistono delle risposte, ma la questione che mi colpisce
maggiormente da molto tempo è: “Assassini
si nasce o si diventa?”. Per chiarire un minimo la situazione, il film
preso in considerazione per introdurre l’argomento è “Natural Born Killers”.
I protagonisti sono Mickey e
Mallory Knox, una coppia di ragazzi che si conoscono per caso ed iniziano la
loro psicotica storia d’amore non facendosi regali, ma producendo morte e
distruzione in qualsiasi luogo da essi raggiunto. Soffermandoci in modo più
specifico sulla loro biografia, Oliver Stone mostra un quadro a dir poco
sconvolgente: fin da bambina, Mallory viene frequentemente violentata dal padre
sotto gli occhi della madre che, come se fosse uscita dalla famiglia del Mulino
Bianco, risulta assolutamente incapace di reagire; Mickey, invece, da piccolo
ha assistito al cruento suicidio del padre (uomo violento e assolutamente
amorale). Mickey, forse comprendendo le difficoltà della ragazza, cerca di prestarle
soccorso aiutandola ad uccidere i genitori, sancendo così il loro amore e la
loro inclinazione di assassini (nelle tre settimane successive uccidono altre
50 persone). Successivamente Mickey, intervistato da un giornalista senza
scrupoli e solo in cerca di notorietà (interpretato da Robert Downey Jr.),
afferma che sia la natura stessa che porta l’uomo ad uccidere, perché egli
altro non è che un animale e, come tutti gli animali, deve uccidere gli altri.
A questo punto è chiaro il nocciolo
del discorso: i serial killers, secondo le parole del protagonista, sono
generati per uccidere, come se fosse prestabilito dai geni il loro percorso
composto da sangue ed atrocità. È proprio così? Dovremmo necessariamente
pensare che un bimbo di 4 anni sia irrimediabilmente compromesso dalla sua
stessa natura? No, tutto ciò non è possibile da credere.
Prendiamo
un frammento del pensiero del Professor Ugo Fornari sui killer seriali: “Anche
se è difficile generalizzare, nella loro esistenza ci sono delle costanti.
Alcuni sono stati maltrattati e abusati da bambini. Tutti quanti hanno un
passato freddo e vuoto oppure un'infanzia priva di calore e di sentimenti"
[i]. Quindi il minimo comun denominatore non
sarebbe più dato dal genoma, ma dall’ambiente familiare, ovvero il primo che
provvede alla contestualizzazione della persona nel Mondo. Non possiamo però
soffermarci su questo: esiste una serie di fattori sociali, psichici, biologici
e comportamentali che devono essere necessariamente analizzati e presi in
considerazione per creare un quadro abbastanza completo della situazione. Molte
figure professionali sostengono che sia un grave trauma vissuto nell’infanzia o
nella preadolescenza (violenze sia fisiche che psicologiche nell’ambiente
familiare, abusi sessuali, etc.) a fare della persona un futuro pluriomicida.
Basta questo? No, ovviamente. Non è possibile pensare che tutti i ragazzi che
abbiano subito un trauma più o meno grave siano dei potenziali Serial Killer.
Lo psichiatra Neal Mazer, nel 1972, definisce
la famiglia "multiproblematica" come: “due o più persone in cui più della metà
dei membri ha sperimentato dei problemi di pertinenza di un servizio sociale
e/o sociosanitario o legale” [ii].
Questo è un punto importante: devono esserci più problemi in differenti settori
(in una percentuale significativa di membri) per poter identificare un
possibile terreno fertile per una credibile devianza della progenie.
Molti sarebbero i contributi dai più
disparati autori che potrei citare nel confermare che no, Serial Killer non si nasce ma si diventa, ma preferisco fermarmi
qui per iniziare a comporre un quadro sufficientemente lucido e chiaro della
situazione, il quale funga come introduzione ai diversi film che andrò ad
esporre e che saranno necessariamente basati su persone realmente esistite e
fatti veramente accaduti.
Nessun commento:
Posta un commento